Savòr - Mostarda dolce modenese
€8.00
INGREDIENTI: mosto d'uva cotto, mele, pere, zucca, mele cotogne, NOCI, scorza di arancia, scorza di limone.
DESCRIZIONE: Il Savòr è un dolce tipico della cucina modenese, dalle origini molto antiche. Il suo nome che deriva dalla Saba, ovvero il mosto d'uva, che è considerato sia la base del Savòr che un dolcificante da mettere su altri cibi. E la parola Saba è la dialettizzazione di Sapor, ovvero il tipico dolcificante all'epoca
degli antichi Romani. Si trattava infatti di un misto di frutta bollita che veniva messo su carne o altri alimenti. Il motivo è molto semplice, infatti durante questo periodo dell'anno ovvero con la vendemmia accadeva che ai contadini rimanesse quella parte finale dell'uva pestata che non fosse utilizzabile per fare il vino (e neppure lasciata all'aria per diventare aceto), e così i Romani scoprirono che se fosse stata bollita sarebbe diventato un perfetto dolcificante.
MODALITÀ D’USO: dolce, mieloso, intenso, si presta ottimamente alla
farcitura del tradizionale bensone modenese, dei tortelli e di tante altre
preparazioni di pasticceria. Delizioso se spalmato su una fetta di pane, a mò di composta o marmellata. Da provare in abbinamento ai formaggi cosa è rimasta uguale in questa terra, ovvero la passione per l'uva e per tutti i suoi derivati, dal Savòr ai sughi d'uva, dal Lambrusco all'Aceto Balsamico Tradizionale
DESCRIZIONE: Il Savòr è un dolce tipico della cucina modenese, dalle origini molto antiche. Il suo nome che deriva dalla Saba, ovvero il mosto d'uva, che è considerato sia la base del Savòr che un dolcificante da mettere su altri cibi. E la parola Saba è la dialettizzazione di Sapor, ovvero il tipico dolcificante all'epoca
degli antichi Romani. Si trattava infatti di un misto di frutta bollita che veniva messo su carne o altri alimenti. Il motivo è molto semplice, infatti durante questo periodo dell'anno ovvero con la vendemmia accadeva che ai contadini rimanesse quella parte finale dell'uva pestata che non fosse utilizzabile per fare il vino (e neppure lasciata all'aria per diventare aceto), e così i Romani scoprirono che se fosse stata bollita sarebbe diventato un perfetto dolcificante.
MODALITÀ D’USO: dolce, mieloso, intenso, si presta ottimamente alla
farcitura del tradizionale bensone modenese, dei tortelli e di tante altre
preparazioni di pasticceria. Delizioso se spalmato su una fetta di pane, a mò di composta o marmellata. Da provare in abbinamento ai formaggi cosa è rimasta uguale in questa terra, ovvero la passione per l'uva e per tutti i suoi derivati, dal Savòr ai sughi d'uva, dal Lambrusco all'Aceto Balsamico Tradizionale
Categoria Tradizioni Contadine Modenesi